Gaara 4Ever!!

Smile

Kyouya/Tamaki; Romantica (XD)

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    FF= Kyouya/Tamaki
    “Smile.”



    La prima volta che mi confessò di amarmi rimasi impietrito.
    Fisso sul posto, le braccia tese lungo i fianchi, non riuscì a rispondergli.
    E come avrei potuto?
    Io sono un ragazzo, e lui anche. Non che io abbia mai avuto qualcosa contro gli omosessuali, per l'amor del cielo, ma trovarmi in quella situazione fu piuttosto imbarazzante.
    Diciamo pure troppo imbarazzante, per i miei gusti.
    E il fatto che mi sconvolse maggiormente fu che vederlo li, di fronte a me, vulnerabile ed esposto, gli occhi che vagavano per la stanza sforzandosi di non incrociare i miei, le mani che si torcevano l'un l'altra in cerca di calma e le guance imporporate provai un forte impulso di abbracciarlo.
    E fu davvero strano sentire quel desiderio, assolutamente sconosciuto per me fino a quel momento.
    Sono sempre stato un ragazzo che, anche con gli amici, mostra rarissime volte il proprio lato affettuoso. Faccio fatica persino con la mia famiglia.
    Eppure con lui mi è sempre stato più facile, in un certo senso.
    Non che io sia sempre andato a cercarlo per abbracciarci, ma quando lui si faceva prendere da un improvviso attacco di gioia e mi saltava al collo, gridando qualcosa di incomprensibile in francese, l'unica cosa che riuscivo a pensare era quanto fosse incredibilmente tenero.
    Insomma, sembrava un bimbo piccolo, ingenuo e assolutamente incapace di reprimere le proprie emozioni, sebbene fossimo alle medie, quando lo conobbi.
    E non è cambiato pressoché di una virgola.
    Ancora adesso è rimasto lo stesso ragazzo di allora, l'incredibilmente tenero bimbo dal sorriso facile. Ecco un'altra cosa che non sono mai riuscito a spiegarmi.
    Nei limiti che mi sono stati imposti, esigo sempre il meglio. Da me e dagli altri. Specie da me.
    Essendo cresciuto in una famiglia come la mia, i beni materiali sono sempre stati alla portata di mano, come i sogni. Bé, non tutti, ma tralasciamo.
    Per questo non ho mai capito chi sosteneva che i sorrisi fossero come l'oro.
    Non riuscivo proprio a capirlo, sebbene mi sforzassi con tutto me stesso.
    Insomma l'oro è un oggetto, un metallo per la precisione, ma comunque qualcosa di reale, concreto e tangibile.
    Un sorriso no.
    Non si vede un sorriso, ma le labbra. Si toccano le labbra. Si baciano le labbra.
    E, quando per la prima volta lo vidi guardarmi con il viso illuminato a giorno dal più incredibile dei sorrisi immaginabili, desiderai compiere tutti questi atti: vedere le sue labbra, toccare le sue labbra... ma, cosa più sconvolgente, baciare le sue labbra.
    All'inizio restai allibito da me stesso, catalogando quell'avvenimento come uno di quei processi mentali che ti ritrovi a fare ma che non compiresti mai a mente lucida. Giunsi alla conclusione che, quel giorno, dovevo essere mentalmente spossato per permettermi di pensare certe cose.
    Può capitare, no? E così pesai anche io.
    Ma ora, ripensandoci, sono sempre più convinto che mentivo spudoratamente a me stesso e che, cosa ancor più strana, ne ero pienamente cosciente.
    Suppongo che l'espressione 'negare l'evidenza' allora mi calzava a pennello, non trovate?
    Ogni volta che ripenso al suo sorriso mi ritorna alla mente, come un circolo vizioso, il giorno in cui mi confessò di amarmi.
    E, sempre ogni volta, non posso fare a meno di pensare a quanto sono stato stupido.
    Insomma non avevo altro per la testa che non fosse lui. Erano settimane, se non mesi (il continuo pensare a lui mi procurò un leggero distacco dalla realtà, facendomi perdere la percezione dello scorrere del tempo), che immaginavo noi due. E, puntualmente, arrossivo, ero accaldato e il cuore minacciava di saltami fuori dal petto. Esattamente come una ragazzina delle medie alla prima cotta!
    Non che io pensassi a qualcosa di particolarmente spinto, assolutamente no, eppure l'idea che noi due, da soli, potessimo passare del tempo insieme, semplicemente questo, mi metteva addosso uno stato di agitazione e di euforia incredibili.
    Non mi era mai capitato di sentirmi in questo modo, e non credo che mi possa mai più capitare.
    Perché da quando l'ho conosciuto alle medie la mia vita si è arricchita di un angelo alto, biondo e dal sorriso ammaliante.
    Una personalità talmente esuberante ma pacata e dolce allo stesso tempo da risultare impossibile a qualcuno, in tutto il mondo, riuscire ad ignorarlo.
    Nessuno ci riesce.
    Tutti, a loro modo, sono stati attratti da lui.
    Come se lui fosse un piccolo sole e noi corpi celesti. E a ben vedere l'Host Club è proprio questo: un sistema solare dove noi, voluminosi e pesanti pianeti, ruotiamo attorno a lui, il nostro leggiadro e sinuoso sole.
    Perché ora non lo nascondo più: sono attratto da lui. Forse da sempre. Sicuramente da sempre.
    Dal primo momento in cui l'ho visto mi sono sentito pizzicare dalla curiosità e, per questo, ho deciso di diventare suo amico.
    Tutto per il profitto personale, alla fin fine. Ma so perfettamente che non è più così.
    E, se vogliamo proprio analizzare, non lo era nemmeno allora.
    Non divenni suo amico e girai per mezzo Giappone facendogli da guida turistica per profitto personale. Non mi unii a lui nella creazione del Club solo per profitto personale.
    Lo feci perché sapevo, dentro di me, di aver bisogno di lui. Della sua solarità, della sua allegria, del suo buonumore. E sapevo anche di come lui avesse bisogno di me, solo e scaraventato in un paese sconosciuto, perfino con un sistema di scrittura differente!
    Mi sono chiesto tante volte cosa deve aver provato, trovandosi in un mondo così distante dal suo.
    Bé, a giudicare da come mi sono sentito io quando, per giocare, mi ha parlato in francese una giornata intera, posso solo immaginare.
    Fu terribile non essere a conoscenza di cosa mi stesse dicendo e non lo sopportai. Poi lui fu così premuroso da tradurmi tutto, parola per parola quasi, improvvisandosi maestro di lingua e cercando di farmi capire qualcosa della grammatica assurda della sua lingua madre.
    E, anche li, mi sorprese. Non lo fece per mettermi in difficoltà o per semplice e infantile dispetto.
    Lo fece, mi disse poi, solo per avvicinarmi al suo mondo, solo per farmi sentire quanto era bravo.
    E, quando me lo confessò, mi si materializzò nella mente la scena di un bimbo che, tentando di stirare per la prima volta, brucia quattro fazzoletti e una tovaglia ma il genitore, alla sua domanda 'Sono stato bravo?', gli risponde un dolce 'Si', che scivola fra le pieghe di un sorriso.
    Non riuscì ad impedirlo. Calzava alla perfezione.
    E non riuscì nemmeno ad impedirmi di farmi sfuggire un vivo complimento per la sua pronuncia, molto limpida sebbene avesse parlato giapponese per tanto tempo.
    Allora non sapevo come fosse il suono di un buon francese, ne avevo voglia di scoprirlo, ma mi accorsi che desideravo solo elogiarlo per quello che aveva fatto, come lui segretamente sperava.
    Non me lo chiese mai, ma il modo in cui saltellò prima di chiamare il mio nome a gran voce, il modo in cui mi disse 'Sentito il mio francese?', e il sorriso raggiante che mi regalò furono segnali fin tropo ovvi di cosa lui sperasse.
    Quello era un altro suo pregio e difetto al contempo.
    Non ebbi mai problemi ad intuire, con un solo sguardo, cosa gli passasse per la mente, o quale fosse il suo stato d'animo.
    E, quando lo sorprendevo a guardare lontano, il futuro, oppure osavo sbirciare la sua figura intenta ad adulare una ragazza, impegnato nel suo lavoro di Host, venivo colto dall'irrefrenabile impulso di dipingere.
    Era strano, terribilmente strano, eppure lui riusciva ad infondere in me il desiderio di afferrare un pennello pulito, intingerlo nei vari colori e stenderli sulla tela bianca per formare la sua figura.
    Varie volte tentai, nella solitudine della mia camera, di riprodurre su tela la sua persona, ma incontrai ogni volta un ostacolo differente.
    Per primo non riuscì a trovare il colore dei suoi capelli, quel biondo grano così brillante, poi ebbi difficoltà ad iniziare il disegno, in seguito si presentarono altri problemi cromatici, a causa del colore dannatamente cangiante dei suoi occhi e, per ultimo, il suo sorriso.
    Era arrivato a qual punto che mi sentivo preda di una rabbia incredibile. Il motivo è semplice: non riuscivo a riprodurre il suo sorriso.
    Quando incontrai questo ostacolo la prima volta, attribuì quella mia mancanza ad una stanchezza momentanea, oppure ad un iniziale blocco (cose che succedono, comunque), e tentai di risolvere il problema affrontando un soggetto differente.
    Iniziai con i gemelli, proseguì con Mori-sempai e continuai con Honey-sempai.
    I dipinti che riuscì a creare furono impeccabili.
    Ma, quando riprovai a dipingere il suo viso, ebbi sempre lo stesso problema: le labbra.
    Non riuscivo a renderle il suo sorriso abbastanza splendente, abbastanza limpido, abbastanza bambino. E questo mi creava una profonda tristezza, accompagnata dallo sconforto.
    Non era mai successo che non riuscissi a dipingere, e questo mi fece rattristire molto.
    Per questo motivo presi l'abitudine, continuamente, di portare con me un blocco di fogli e una matita per poter, in qualsiasi momento, tentare nuovamente di disegnare il suo viso.
    E riuscivo fintanto che non arrivavo alle labbra.
    Ecco cosa penso adesso che, per l'ennesima volta, lo osservo da lontano parlare con una cliente.
    Esattamente un mese fa mi ha confessato il suo amore.
    E io, stupido, gli ho chiesto un mese di tempo per pensare.
    È un mese esatto che non dormo.
    Fra pochi istanti il club chiuderà, tutti torneranno a casa ma, prima che io me ne vada, lui mi chiamerà, con la sua voce allegra ma leggermente tesa, e mi chiederà se ci ho pensato.
    E quando questo accadrà io cosa risponderò?
    Non ne ho idea.
    Perché non è una domanda, che mi ha posto. Mi ha solo detto 'Sono innamorato di te.'
    E mi ha lasciato completamente spiazzato.
    Ma oggi ho fatto i miei compiti a casa.
    Per questo quando i suoi occhi mi chiamano silenziosi ci allontaniamo dagli altri, entrando in una piccola aula vuota.
    “ Allora, Kyouya. Hai... hai pensato a quello che ti ho detto? ” mi chiede, con l'innocenza e l'ingenuità di un bimbo che sta tentando di ottenere il permesso di un'uscita.
    Annuisco.
    “ E? ” mi domanda.
    Non gli rispondo ancora ma, avvicinandomi, prendo il suo viso fra le mani e compio il gesto più avventato, irrazionale ma dannatamente perfetto della mia vita.
    Lo bacio.
    Non so cosa mi abbia portato a sporgermi, timido, posare le mie labbra sulle sue e a muoverle lievemente, quasi con timore e riverenziale rispetto.
    Un bacio casto, dolce, solo un lieve accenno di labbra su labbra.
    Quando tutto finisce mi osserva, per la prima volta, quasi con paura. Teme che lo possa ingannare.
    “ Tu es la personne plus important dans ma vie.*1 ” mormoro, l'imbarazzo dovuto all'orrida pronuncia dell'unica frase che so in francese, frase che ho studiato tutta la giornata per potergliela dire.
    So di essere senza speranza e di risultare patetico, ma all'inizio sembrava un gesto carino da fare.
    E i suoi occhi spalancati, da bimbo il giorno di Natale, mi fanno capire che si, era non solo un gesto carino, ma anche quello giusto da fare.
    “ Merci, mon amour. Merci beaucoup.*2 ” mi risponde, con i suoi occhioni appena lucidi, per poi baciarmi di nuovo.
    Ed ora scopro che, sebbene non abbia capito nulla di cosa mi ha detto, un sorriso può anche essere visto, toccato, baciato e... vissuto.

    Fine.



    *1= Sei la persona più importante nella mia vita.
    *2= Grazie, amore mio. Grazie tante.

    Che ne dite? Vi piace?
    (Milly, mi pare di ricordare che ti piacesse l'Host Club e questa coppia... che ne pensi? ;D)
     
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  2. deimosgirl
     
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    a me piace la coppia tamaki harui,ma cmnq è bellissima! come tuo solito.
     
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    Grazie Mille ^^
    Bé... a me la coppia Tamaki/Haruhi non mi dispiace, ma essendo io una patita di yaoi, sai com'è... XD
    Grazie ancora per il complimento ^^
     
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  4. Amy_Rosalie89
     
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    Oh divino cielo! che bella! Adoro questa coppia e adoro questa storia!
    Bravissima! sei riuscita, secondo me, a descrivere meravigliosamente il caro Kyou-kun, il che non è semplice!
    Davvero tantissimi complimenti!^^
     
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    CITAZIONE (Amy_Rosalie89 @ 5/9/2010, 14:07) 
    Oh divino cielo! che bella! Adoro questa coppia e adoro questa storia!
    Bravissima! sei riuscita, secondo me, a descrivere meravigliosamente il caro Kyou-kun, il che non è semplice!
    Davvero tantissimi complimenti!^^

    Oh, ti ringrazio tantissimo del commento!
    Però, descrivere Kyouya non è stato troppo difficile xD
    Grazie ancora per i complimenti <3
     
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4 replies since 8/11/2009, 21:57   75 views
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